La crisi energetica rischia di esercitare effetti regionali asimmetrici, arrecando i maggiori danni all’industria del Mezzogiorno, più esposta allo shock per il maggior fabbisogno energetico. In base alle stime, l’aumento dei prezzi di energia elettrica e gas si tradurrebbe, per le imprese industriali, in un aumento in bolletta annuale di 42,9 miliardi di euro. Di questi, il 20 % circa (8,2 miliardi) fa capo ai sistemi produttivi del Mezzogiorno, il cui contributo in termini di valore aggiunto sul totale del comparto industriale nazionale è tuttavia inferiore al 10%. L’impennata inflazionistica implica un’erosione dei margini di redditività particolarmente allarmante e rischi operativi più concreti per le imprese del Sud.
Dalla geotermia risposte concrete ai costi dell’energia
L’Italia ignora il potenziale geotermico, sprecando una risorsa strategica, scrive Adriano Giannola, per energia, ambiente ed economia.