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2 Ottobre 2022

Numero 1 · ottobre 2022 · Lo shock energetico colpisce più duramente l’industria meridionale

La crisi energetica rischia di esercitare effetti regionali asimmetrici, arrecando i maggiori danni all’industria del Mezzogiorno, più esposta allo shock per il maggior fabbisogno energetico. In base alle stime, l’aumento dei prezzi di energia elettrica e gas si tradurrebbe, per le imprese industriali, in un aumento in bolletta annuale di 42,9 miliardi di euro. Di questi, il 20 % circa (8,2 miliardi) fa capo ai sistemi produttivi del Mezzogiorno, il cui contributo in termini di valore aggiunto sul totale del comparto industriale nazionale è tuttavia inferiore al 10%. L’impennata inflazionistica implica un’erosione dei margini di redditività particolarmente allarmante e rischi operativi più concreti per le imprese del Sud.

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