Recuperare 25 miliardi dalla revisione di risorse europee per far fronte all’emergenza dazi per il direttore della Svimez Luca Bianchi è “Una strada molto pericolosa per il Sud. Basti considerare che la grande parte delle imprese esportatrici italiane sono al Centro-Nord (oltre l’80%) mentre le risorse della coesione sono destinate per quasi l’80% al Sud e il Pnrr per il 40%. Il rischio è che per dare risposta ad ogni tipo di emergenza si smantellano gli interventi per la riduzione dei divari. Va dunque scongiurato il rischio che le risorse siano riallocate al Nord, mantenendo il vincolo di destinazione e utilizzando i fondi oggetto della revisione per fornire aiuti alle imprese del Sud colpite dai dazi”. Il direttore della Svimez, in una intervista alla Notizia quotidiano oggi in edicola, “il Piano Rearm Eu propone un utilizzo delle risorse della coesione inconciliabile con i suoi obiettivi di inclusione economica, sociale e territoriale. La coesione rappresenta un pilastro costitutivo dell’Unione europea che non può essere indebolito di fronte ad ogni emergenza. Tuttavia, il basso tasso di spesa del ciclo 2021-2027 e il debole consenso politico intorno a questa politica potrebbe determinare una forte pressione della Commissione e delle stesse istituzioni nazionali per un loro utilizzo per investimenti nella difesa. Non basta dunque opporsi a tale proposta ma occorre prendere atto dell’urgenza di una profonda riforma che faccia i conti con i suoi «fallimenti», ma che sia in grado di valorizzarne il potenziale in termini di costruzione di un’Europa più inclusiva e competitiva’. L’incontro di martedì prossimo a Bruxelles con il vicepresidente della Commissione Ue Fitto, “Sarà l’occasione per illustrare le nostre posizioni su una necessaria riforma organica delle politiche di coesione che. mantenendo la focalizzazione sulla riduzione dei divari, replichi il modello performance based del Pnrr”.
Svimez, per difendere la Coesione occorre riformarla
Incontro a Bruxelles con vicepresidente Commissione Ue Raffaele Fitto.