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8 Aprile 2025

Patto per Napoli, il punto sul risanamento finanziario. I dati dell’Osservatorio Economia e Società 

Lotta all’evasione, meno fitti e valorizzazione del territorio.

A tre anni dal Patto per Napoli, è stato presentato a Palazzo San Giacomo, lo studio realizzato dall’Osservatorio Economia e Società, alla presenza del Sindaco Gaetano Manfredi, dell’Assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta, del Ragioniere Generale del Comune Claudia Gargiulo e del professor Gaetano Vecchione dell’ Università Federico II, consigliere scientifico della Svimez e coordinatore dell’Osservatorio. 

Lo studio, che si è avvalso della collaborazione della Associazione per lo Sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, analizza il percorso di risanamento finanziario intrapreso dal Comune di Napoli grazie al “Patto per Napoli”, accordo siglato il 29 marzo 2022 con il governo Draghi. Il Patto prevede un contributo statale a fondo perduto di circa 1,23 miliardi di euro, da erogare fino al 2042, che ha consentito al Comune – in predissesto dal 2012 – di consolidare il Piano di Riequilibrio Finanziario avviato nel 2018. Il 36% delle risorse è stato destinato al periodo 2022-2025, mentre dal 2026 il contributo diminuirà, imponendo a Palazzo San Giacomo un maggiore sforzo finanziario autonomo.


Tra le azioni principali, il miglioramento della riscossione dei tributi. L’amministrazione prevede incassi aggiuntivi di circa 35 milioni di euro annui attraverso l’aumento dell’addizionale IRPEF (+0,2% dal 2024, con esenzione fino a 12.000 euro) e l’introduzione di un’addizionale sui diritti aeroportuali (8,5 euro dal 2023). L’incremento medio del prelievo per i cittadini si attesta intorno ai 64 euro annui. Sul fronte della riscossione coattiva, il Comune ha affidato la gestione a “Napoli Obiettivo Valore”, società di scopo di Municipia S.p.A. guidata da Luca Bianchi, che ha già recuperato 90 milioni di euro su un totale di 166 milioni emessi, con una percentuale di pagamento rateizzato regolarmente pari all’80%.


Sul piano patrimoniale, il Comune ha avviato azioni di valorizzazione e dismissione degli immobili non strategici. Tra il 2022 e il 2024 sono state realizzate alienazioni e conferimenti a fondi immobiliari, tra cui l’operazione con INVIMIT (società del MEF), che ha visto il conferimento di sei immobili comunali e la vendita di tre caserme per un valore complessivo di oltre 44 milioni di euro. Il Comune riceverà il 30% in liquidità e il 70% in quote del fondo. Parallelamente, è stato portato avanti un piano di riduzione dei fitti passivi tramite il trasferimento degli uffici comunali e delle partecipate in immobili di proprietà: dal 2021 al 2024 il costo degli affitti si è ridotto del 50%. A completare il quadro, la riorganizzazione della macchina amministrativa e l’accelerazione dei processi di digitalizzazione, in un’ottica di maggiore efficienza e sostenibilità finanziaria a lungo termine.


Per il Sindaco di Napoli Manfredi grazie al Patto per Napoli si è evitato il dissesto finanziario, salvaguardato le partecipate e rilanciato investimenti e assunzioni: “Abbiamo ridotto il debito, paghiamo subito i fornitori – garantendo anche stipendi regolari nei servizi sociali – e assunto oltre duemila persone. Un risultato importante, frutto dell’impegno di tutti, a partire dai Napoletani.”
Per l’Assessore al Bilancio Baretta, “Dopo tre anni i risultati sono consolidati: disavanzo ridotto di oltre un miliardo, pagamenti ai fornitori in circa 30 giorni, investimenti avviati con INVIMIT e migliorata la riscossione. Ora dobbiamo completare il risanamento, intervenendo su alcune criticità e ultimando il riordino delle partecipate, con un piano definitivo atteso per giugno.” Per il coordinatore dell’Osservatorio Vecchione, “Dal lavoro di monitoraggio dell’Osservatorio emerge un bilancio sicuramente positivo. Il Comune di Napoli nel triennio 2022-2024 ha raggiunto e superato molti degli obiettivi che si era prefissato nell’ambito del Patto per Napoli. Il prossimo nodo da affrontare è quello delle Partecipate e della gestione del Patrimonio per i quali sono previsti importanti interventi di riordino entro l’estate del 2025”.

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